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SocialArt: riflessioni fotografiche dalla quarantena

Tutti noi abbiamo vissuto in queste settimane un profondo cambiamento della nostra vita, delle nostre abitudini, della nostra quotidianità. L’isolamento a cui ci siamo attenuti a causa del Corona Virus ha inevitabilmente avuto degli effetti anche sulla nostra esperienza quotidiana, sui nostri vissuti, le nostre relazioni e il nostro tempo. Un tempo “nuovo” e “lento”, a cui non siamo più abituati nella nostra società piegata sul presente e con ritmi veloci, accelerati. Un tempo che è stato l’occasione per scoprire o riscoprire il mondo che ci circonda (la casa in particolare durante questa quarantena) e noi stessi.

Ci siamo dunque chiesti quale fosse l’esperienza che stavano vivendo i nostri ragazzi e le nostre ragazze, quali i loro vissuti, le loro percezioni, le riflessioni. E quale migliore strumento ci permette di esprimerci se non quello artistico?

Abbiamo quindi attivato il progetto “SocialArt“, ovvero il racconto e l’espressione del proprio vissuto da parte degli studenti attraverso la fotografia e la condivisione di questi stati d’animo con lo strumento a loro più famigliare, i social.

Il progetto è un “work in progress” che ha come obbiettivo documentare il periodo che tutti noi stiamo vivendo a causa della pandemia. Come abbiamo detto la situazione obbliga tutti ad una reclusione forzata dove si ha molto tempo per riflettere su se stessi e su tutto ciò che circonda la nostra vita all’interno delle mura domestiche: l’ambiente, la casa, diventa il rifugio, l’involucro che contiene.

Ogni studente è stato chiamato a realizzare degli scatti fotografici che descrivano questa nuova quotidianità, raccontandone i dettagli. Dettagli di oggetti o particolari di quella casa che normalmente non osserviamo, per mancanza di tempo, oppure per noncuranza.

Dando importanza e rilevanza a ciò che di solito non la possiede. Attraverso gli occhi degli studenti.

DAVIDE CANTONETTI

 

Ninja vs. mela

L’addestramento di oggi consiste nel sconfiggere il nemico dei medici: la mela.

Anni 80

Hippie, vinili, Vespa e astronauta del ’84, più anni 80 di così?

 

DENISE FALCO

 

Karma

Nella maggior parte dei manga c’è sempre il cattivo di turno che alla fine fa una brutta fine, e questo è karma.

 

That’s a lie

Molte persone dicono che femmine che giocano non esistono e che sono tutte bugie per farsi notare.

GINEVRA SALVELLI

 

Mickey Mouse

Questo nome rappresenta al completo la foto, perché la custodia delle mie cuffie rappresenta topolino

 

 

Sweeties

Il cibo è il mio compagno di quarantena, soprattutto i dolci!

 

GIORGIA VESCI

 

Colors

I pennarelli sono una parte della quarantena per esprimere i disegni che faccio nel tempo libero e anche quelli per scuola.

 

 

Social

I social soprattutto Instagram penso per tutti i ragazzi sono le app che uso di più durante questa quarantena.

REBECCA MARGARONE

 

Bianco

I fiori vengono regalati alle donne perché trasmettono gioia strappando un sorriso.

 

 

Fucsia

I fiori sono il paradiso di tutti, se annusi il loro profumo ti apriranno un mondo.

SILVIA BIONDA

 

Drinkable moon

La luna specchiata nel bicchiere di caffè, romantico e fantastico, chi sa se si può bere..

 

 

Inside and out

Nulla si sente di più in quarantena della voglia di uscire, di libertà.

SOFIA MALTEMPI

 

Fearless

Anche i dettagli di ciò che vedevo ogni giorno ora hanno un nuovo significato. Senza paura.

 

 

Famiglia

Le mani che impastano, la farina ovunque e il profumo… di famiglia.

DAVIDE CERUTTI

Il tubo

Rappresenta il tubo più nascosto della casa messo in punti freddi e sporchi di cui nessuno si cura mai.

 

 

Muro scrostato

Rappresenta un vecchio muro che col tempo si è usurato e ha iniziato a perdere il suo colore ma
per fortuna ad ogi è ancora in piedi

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