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Creative Academy: Art Director

La direzione artistica è stato il tema affrontato nel sesto appuntamento del progetto Rosmini Creative Academy, a cura di Piero Bozzo – CEO e Creative Director per molte aziende e multinazionali.

Massimo Ferrandi, co-fondatore di PARISI FERRANDI: ERETICI, agenzia di pubblicità e marketing dove si occupa di direzione creativa e gestione clienti. e, tra gli altri, fondatore di CIPENSOIO, società che si occupa di comunicazione, team building ed eventi privati e aziendali, ha accompagnato i nostri studenti alla scoperta della professione dell’Art Director.

Quando Massimo si è approcciato a questo lavoro non esistevano scuole che insegnassero pubblicità, comunicazione e marketing e ha quindi seguito da subito un percorso lavorativo come assistente in una agenzia tra le più creative d’Italia che aveva come logica quella della bottega , un pò artigianale, dove appunto si imparava lavorando. Dopo alcuni anni in qualità di assistente è diventato direttore creativo nell’azienda e successivamente ha aperto la propria agenzia.

Sono molte quelle che Massimo ha definito le “sfide” professionali che ha affrontato nella sua carriera. Tra queste ha presentato il lavoro per il marchio di acqua Levissima, per cui ha creato la nota campagna “Altissima, Purissima, Levissima” con testimonial Reinhold Messner (raggiunto in Nepal per la realizzazione dello spot!!!); si è occupato del lancio di Gatorade in Italia, con testimonial sportivi importanti e promozione del prodotto in tutte le manifestazioni sportive di livello; ha ricordato anche la campagna Ferrero girata con Sophia Loren.

Ha poi spiegato agli studenti che l’art director, oltre a creare l’idea creativa, è quello di scegliere il gruppo di lavoro che lo aiuterà a realizzare la campagna: il fotografo se si tratta di una foto, l’illustratore se si tratta di una illustrazione, il tecnico, ecc… Il lavoro di squadra, il confronto e la collaborazione è fondamentale perchè una campagna è un risultato di gruppo.

Massimo ha poi precisato che la pubblicità deve avere due caratteristiche: parlare a tutti usando un linguaggio capace di raggiungere tutti e al contempo dare la sensazione di parlare a una sola persona. Inoltre è necessario comunicare un solo concetto, creativo e chiaro. Per quanto riguarda la misurazione dei risultati ottenuti dalle campagne questi sono oggi molto più definibili grazie alla tecnologia e di conseguenza anche i clienti sono più esigenti nell’ottenere i risultati preventivati.

L’art Director ha poi mostrato ai ragazzi il processo di costruzione di una creatività per uno spot/campagna, la struttura di una pagina pubblicitaria a stampa e i formati dei banner digitali e per social.

Massimo ha successivamente illustrato uno dei principali strumenti utilizzati per impostare una campagna: il brief. Questo parte dal protagonista, che è il cliente (azienda, istituzione, prodotto), che è assolutamente indispensabile conoscere e farsi dire esattamente cosa vuole raccontare attraverso la campagna. Altro elemento è il target, ovvero il destinatario e potenziale cliente su cui è importante fare un’analisi (a chi mi rivolgo? cosa voglio stimolare? qual’è il potere d’acquisto? cosa desidera?). Poi il messaggio, ovvero quello che si vuole comunicare con la campagna, cosa e come e il tono di voce. Infine il contesto di riferimento ovvero l’analisi del mercato e il canale utilizzato (online o offline).

E poi arriva il momento in cui gli studenti sono chiamati a mettersi al lavoro. Restando sul fil rouge che collega tutti i seminar che è l’occhiale, Massimo ha chiesto loro di realizzare una creatività declinabile sia per il digitale che per i negozi sul territorio, disegnando anche il logo, per il lancio di un nuovo paio di occhiali da sole che ha chiamato R-frame. L’obiettivo della campagna è quello di aumentare il numero di clienti sia attraverso i canali digitali che nei punti vendita e nei canali offline. Vedremo cosa creeranno i nostri studenti!

 

 

 

 

 

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