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I mestieri del Cinema

È l’iniziativa promossa dal Rosmini International Campus con incontri e testimonianze dirette per permettere ai ragazzi di “toccare” con mano le esperienze sul campo degli addetti ai lavori nel mondo del cinema.
Il Rettore Carlo Teruzzi racconta che il progetto “nasce e da seguito all’interesse dei nostri studenti dimostrato durante la presentazione del lungometraggio “Il violinista”, una produzione Chapeau Films Italy, ambientato interamente nella nostra provincia e che ha coinvolto nelle riprese che si sono svolte nella Piazza Mercato di Domodossola anche alcuni dei nostri ragazzi come comparse. Mirko Zullo, regista del lungometraggio, è anche nostro docente ed è quindi nata spontaneamente l’opportunità di far scoprire e approfondire i mestieri del cinema, appunto, ai nostri studenti. Non da ultimo poi il Liceo Artistico del Rosmini International Campus ha una forte impronta alle professioni digitali, della pubblicità e dello spettacolo, e questa iniziativa rientra pienamente e vuole qualificare ulteriormente la nostra offerta didattica”.
I ragazzi “divorano” film e serie e sono interessati a vedere come si costruiscono e si realizzano.
I set cinematografici sono senza dubbio una delle realtà più curiose e complesse da scoprire. Decine e decine di teste, ciascuna con il proprio compito e i propri carichi di responsabilità, lavorano a stretto contatto per settimane, mesi. E nonostante i ruoli siano i più variegati e, talvolta, distanti l’uno dall’altro, tutti hanno un unico importante obbiettivo comune: fare il film.

Attraverso la voce di chi lavora sui set cinematografici, gli studenti del Campus potranno scoprire le mansioni e le complessità che compongono ogni singolo strato di questa complessissima affascinante macchina che è il cinema.

  • Partiamo da una delle figure fondamentali sui set: il regista. Cosa fa? Come lavora sui set? Cosa ha studiato? Dove e come ha fatto esperienza?
    Il 3 maggio gli studenti hanno incontrato Emanuele Caruso, regista (e non solo, Caruso è anche sceneggiatore, montatore). Tra i suoi film ricordiamo “La terra buona” (2018) e “A riveder le stelle” (2020). Il regista ha raccontato la sua personale esperienza e la passione per il cinema che lo ha portato a realizzare il suo primo film “E fu sera e fu mattina” grazie a una raccoltafondi. Nessun produttore ed ente pubblico o privato voleva sostenere l’idea di un regista sconosciuto, e così Emanuele, rivedendo di molto il budget iniziale e promuovendo una campagna di raccolta fondi (circa 40 mila euro) è riuscito a girare il suo primo lungometraggio. Caruso ha raccontato ai ragazzi come è nata l’idea di questo film, come è stato girato (facendo vedere il backstage delle riprese) e la gioia provata nel vedere per la prima la sala del cinema piena. Un lavoro impegnativo…ma pieno di soddisfazione!
  • Il 10 maggio, invece, il secondo incontro dedicato ai Mestieri del Cinema ha portato a scoprire un’altra figura importantissima, quella del location manager, ovvero colui che si occupa di “scoprire” i luoghi che faranno da sfondo alle scene del film. Gli studenti hanno incontrato Lucrezia Boggero, location manager del lago Maggiore e che ha in curriculum, tra gli altri, film quali “Hotel Meina” (regia di Carlo Lizzani, 2007) e “La Corrispondenza” (regia di Giuseppe Tornatore, 2016). Ha partecipato all’incontro anche Davide Brocco della Film Commission Piemonte, che ha illustrato brevemente agli studenti il ruolo del location manager. Poi Lucrezia ha messo subito al lavoro i ragazzi per fargli sperimenare quanto più possibile in concreto in cosa consiste la sua professione: si sono divisi in tre gruppi, ognuno dei quali ha avuto il compito di cercare delle location nel nostro territorio adatte a un film ambientato durante la seconda Guerra Mondiale. Chi doveva ricercare una villa, chi un negozio di caccia e pesca e chi una dogana, facendo in questo caso una ricerca online per trovare immagini di interni ed esterni, al fine di capire se la location trovata potesse essere adatta alle richieste dell’ipotetico regista. Per ovvi motivi i ragazzi hanno svolto la ricerca online, mentre in realtà il location manager si reca fisicamente sui luoghi che individua come adeguati alle necessità del regista e li fotografa direttamente.